Un recente articolo diffuso dalla BBC ha evidenziato che in una indagine condotta da una famosa azienda di Anti-Virus ha mostrato che il 2015 è stato un pessimo anno per la sicurezza dei dati sia personali che aziendali. Il motivo per cui lo scorso anno è stato un anno così proficuo per i truffatori è stato che più di 500 milioni di identità digitali (nomi, password e altre informazioni di identificazione) sono state rubate durante finte assistenze tecniche e gli attacchi da parte di ransomware sono aumentati rispettivamente del 200% e del 35% durante i 12 mesi del 2015.
Leggendo questi dati sembra che questi andamenti continueranno a crescere proprio perché i truffatori diventano sempre più professionali nel loro lavoro di corruzione e furto di informazioni ad utenti privati e aziende e, come risultato di questo, mettere al sicuro i propri dati, sia in termini di backup del server, sia backup immagine di Windows sia backup su cloud, non è mai stato così importante come in questo momento.
Assicurare la sicurezza dei propri dati.
Ci sono molti modi di assicurarsi che i propri dati (personali o aziendali) siano protetti e al sicuro, nel caso in cui il peggio dovesse accadere e si finisse vittime di un raggiro o se ne sperimentasse la corruzione a causa di un attacco da un ransomware (come Cryptolocker), in modo da poterli sempre ripristinare così come erano prima dell’attacco.
La prima forma di difesa da questo (e, ad essere onesti, da qualsiasi) tipo di problema di sicurezza dei dati è la consapevolezza. Se gli utenti sono correttamente informati e fanno tesoro di queste lezioni allora sono consapevoli dei rischi intrinsechi associati sia al lavoro attraverso internet che al salvataggio dei dati esclusivamente sui loro dispositivi. Informare gli utenti consente loro di diventare consapevoli delle truffe di phishing, virus presenti negli allegati e dei rischi che si corrono cliccando sulle pubblicità pop-up che appaiono mentre si naviga su internet e quindi evita loro di esporsi a tali rischi.
Sfortunatamente, come anche il nome suggerisce, l’errore umano è ancora diffuso e più del 25% degli incidenti riguardanti le perdite di dati possono essere direttamente attribuite ad azioni ed errori fatti dagli stessi utenti. Come risultato, insieme al fatto che non c’è metodo che garantisce la prevenzione contro l’errore umano, l’unico modo per essere certi al 100% che le proprie informazioni personali e gli essenziali dati aziendali siano al sicuro è fare il backup automatico dei dati su cloud o dispositivi esterni. In questo modo, nel caso il peggio dovesse verificarsi e i dati venissero cancellati, criptati o si rendessero in qualche modo non utilizzabili, la copia di backup potrebbe essere utilizzata per ripristinare tutti i dati salvati.
In ogni caso, anche il backup automatico dei dati in sé è pieno di insidie in quanto, ad esempio, i nastri (tape) possono danneggiarsi o problemi nella connessione durante il backup possono compromettere il salvataggio di tutti i dati o nell’azienda può verificarsi un grave disastro dovuto a cause naturali o accidentali e, come risultato, gli utenti dovrebbero sempre stare attenti a seguire i seguenti suggerimenti per assicurarsi che non ci siano stati errori duranti il backup automatico e che i dati siano stati salvati con successo in modo da poterli recuperare in caso di bisogno.
Backup automatico: i controlli da fare.
• A una determinata scadenza, per esempio ogni 30 giorni, 2 o 3 volte al mese o addirittura 2 volte l’anno, fare un test dei dati salvati facendo un ripristino (restore) di un numero limitato di file o cartelle su un computer per assicurarsi che questi dati possano poi essere utilizzati. L’ultima cosa di cui si ha bisogno in caso di emergenza è ripristinare i dati e accorgersi che questi sono inutilizzabili o, addirittura, corrotti.
• Una volta eseguito il backup controllare che tutti i file, le cartelle e in generale ogni informazione che si voleva salvare sia stata salvata e sia disponibile nel backup appena creato. Ancora una volta, in caso di perdita di dati non si vorrà scoprire che una parte delle informazioni essenziali non è disponibile.
• Nel caso di backup su tape, in caso sia previsto un upgrade dei sistemi all’interno dell’azienda, assicurarsi che il nuovo hardware sia compatibile con i nastri su cui vengono fatti i backup poiché, in caso di incompatibilità, non sarà possibile fare il ripristino. Questo accade più spesso di quanto si pensi e può mettere in difficoltà un’azienda o un utente che ha bisogno di ripristinare i dati rapidamente.
• Creare una lista chiara e completa dei passi da seguire per fare il restore dei dati da backup e distribuirla a tutti coloro che devono occuparsene in caso di perdita di dati. E’ consigliabile, oltre ad inviarla elettronicamente, stampare la lista e consegnarla alle persone designate e comunque avere copie cartacee di questa lista disponibili nelle aree di lavoro (per esempio una bacheca) dove le persone possono facilmente vederle e consultarle.
Seguire questi semplici passi assicurerà la disponibilità dei dati e la possibilità di utilizzare i backup in caso di necessità senza interrompere o impedire il normale flusso lavorativo.
Iperius Backup offre sia agli utenti che alle aziende una perfetta combinazione di facilità di utilizzo e sicurezza, così come i più alti livelli in termini di consigli e professionalità, per assicurare che, in caso di perdite di dati, siano esse dovute all’errore umano, a tentativi di truffa o ad ogni altro immaginabile attacco, le loro informazioni personali o aziendali siano disponibili online, su dispositivi fisici (NAS, TAPE, etc.) o su entrambi.
Iperius consente varie opzioni di backup automatico sia online che su vari dispositivi attraverso l’utilizzo di dispositivi USB esterni, NAS, TAPE, altri computer in rete, Server FTP e backup su cloud, inviando i loro file e dati ai più noti cloud come Google Drive, Amazon S3, Microsoft Azure, Dropbox e One Drive.
Inoltre Iperius offre uno strumento unico ed innovativo per il controllo e la gestione dei propri backup e di quelli dei propri clienti: la Web Console. Questo strumento consente, da remoto, aggiornare Iperius all’ultima versione disponibile, controllare attraverso una semplice e chiara interfaccia se i backup sono avvenuti con successo o, al contrario, sono stati rilevati degli errori, eseguire e rieseguire i backup dove Iperius è stato installato.
Iperius, inoltre, offre tutorial per impostare ciascuno dei backup sopra descritti:
Backup su tape – Backup su Google Drive – Backup su Azure (Microsoft Cloud) -
Backup su DropBox – Backup su OneDrive – Backup su Amazon S3
PLEASE NOTE: if you need technical support or have any sales or technical question, don't use comments. Instead open a TICKET here: https://www.iperiusbackup.com/contact.aspx
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